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VR photography

Sony LA-EA5 one ring to rule them all…

LA-EA5, ovvero… posso usare sulla mia A7 tutte le ottiche Minolta AF / Maxxum / Sony A eccetera.
E posso farlo con un adattatore piccolo, leggero e semplice da usare.


Grazie a Marco Missiaja, che sapeva che lo aspettavo, e mi ha chiamato appena arrivato, ho messo le mie impronte digitali su uno dei primi arrivati in Italia. La scatoletta bianca e rossa contiene un bell’astuccio in EVA, che Sony usa anche per gli aggiuntivi ottici, e dentro al caldo e protetto, il nostro anellino. Lo vedete qui confrontato con il Sony LA-EA3, questo EA5 è davvero solo un anellino… eppure contiene tutta l’elettronica, il motore ed il sistema di trasmissione per focheggiare con I vecchi obiettivi Minolta-Maxxum-KonicaMinolta non dotati di motore interno!

Ma piano, cosa, come? E poi è quel “5” che spaventa. A che servono gli altri 4?
Quando Sony rilevò Minolta, si portò dietro la baionetta “A”. Le prime serie di Minolta AF avevano, come Nikon, Pentax ed altri, il motore di azionamento della messa a fuoco all’interno della fotocamera, e muovevano I gruppi ottici con una presa di forza, sulla baionetta. Una specie di “cacciavite” mette in rotazione un’asse all’interno dell’ottica. Più tardi, moltissime delle ottiche più recenti, per APSC e per 24×36 cominciano a guadagnare motori interni, stabilizzatori ed altre funzioni interne, scollegate da quel perno del corpo macchina ma con molte più richieste in termini di energia, controllo, e quindi contatti elettrici.

Quando Sony costruisce la baionetta E-mount per le mirrorless e tutte le ottiche relative, decide di semplificare, che oggigiorno vuol dire diminuire le parti meccaniche a vantaggio di quelle elettroniche, meno rigide e facilmente aggiornabili anche a posteriori. Volendo però garantire alla clientela di poter usare le vecchie ottiche col massimo profitto vennero creati due adattatori. Il primo, LA-EA1 per poter gestire tutte le ottiche a controllo completamente elettronico, che mettono a fuoco in maniera nativa comunicando con la mirrorless . Il secondo, LA-EA2 con la sua enorme bugnatura laterale, permette di mettere a fuoco con tutte le lenti più vecchie, ospita un motore interno per muovere I gruppi ottici e soprattutto uno specchio semitrasparente integrato con un sistema interno di messa a fuoco.
In più entrambe gli adattatori contengono quello che in gergo si chiama un “baffle”. Sono fatti per assorbire parte della luce che non arriva al sensore, ed eliminare sensibilmente i riflessi interni sul sensore causati dall’uso di ottiche luminose per fullframe su sensori più piccoli.

Sony arriva poi a costruire le prime mirrorless fullframe, la serie A7, questi adattatori devono essere aggiornati, ed ecco allora EA3 ed EA4, senza baffle.
Ecco lo schema, e le compatibilità, sul sito Sony.

Una delle cose che più mi premevano era poter usare il fisheye. Lo stesso 16mm f2.8 con uno schema a 11 lenti che Minolta ha lasciato una sola volta nella storia, che è diventato il Leica Fisheye-Elmarit, e poi il Maxxum ed il Sony.

Chi mi conosce sa che non me ne frega assolutamente niente dell’autofocus, e che quasi non so che cosa sia. Non mi serve, e non lo uso. Mi serve spesso però poter regolare manualmente il fuoco in tethering, dal computer, e quell’escrescenza sull’ LA-EA3 mi impediva di usare il fisheye Sony-Minolta su alcune teste speciali che uso correntemente.

Le differenze tra i due fisheye sono solo cosmetiche, ma come vedete lo zoccolo dell’LA-EA3 sembra piccolo, ma nell’insieme fa la differenza.

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